La vita rurale al tempo dei Medici

bg-slider

Anno 2009 – La Contrada Le Botteghe nel 2009 ha proposto uno scorcio su quella che ers ls vita rurale al tempo della famiglia de’ Medici. Una vita semplice fatta di sacrifici e sofferenze da parte delle famiglie contadine dell’epoca che traevano comunque gioia dalle cose più semplici e che vivevano di ciò che poteva loro offrire la terra. La sfilata si apre con l’arrivo di Cosimo I de’ Medici e della sua corte: è noto infatti come questa zone grazie alle sue bellezze e caratteristiche fosse una meta molto gradita al Granduca di Toscana, il quale era attratto da questi luoghi costituiti in prevalenza da terrene facilmente coltivabili e ricchi di selvaggina. l’arrivo in Villa del Granduca rappresentava ogni volta un evento importante per la popolazione che manifestava la propria gratitudine ed esprimeva la propria gioia con balli e canti sfrenati; danze a coppia a tre, come la Peregina oppure balli in tondo, come la Carola e il Salterello. Si danza il Trescone, la Ridda tenendosi in circolo e la Bella Sola, nel mezzo.

Correvano fiumi di vino e si ricominciava a ballare mentre paggi e donzelle distribuivano dolciumi della cucina locale. Nei campi coltivati dai contadini si ricavava il bene più prezioso: il grano. Come oro, il grano veniva accuratamente raccolto e selezionato in fasci e covoni, setacciato fino all’ultimo chicco, i contadini spesso per evitare sprechi usavano imbaccinare l’aia cospargendola di letame che veniva essiccato al sole. Il grano veniva macinato per ottenere la farina che veniva consegnata alle massaie di casa e fra le marachelle di una sempre più numerosa e vivace prole, si occupavano della lavorazione del pane. Era questa la vita della gente delle campagne fucecchiesi dove si lavorava duramente il giorno e si lottava contro la fame